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Psicoterapeuta Napoli
Psicoterapia Napoli

COSA È PER ME UNA PSICOTERAPIA 
OVVERO COME È POSSIBILE CHE SIA POSSIBILE UNA PSICOTERAPIA


Dallo studio della teoria, dei libri macinati con tanta passione,  quando  e cosa ho capito  come fare la pratica. Cosa abbiamo esattamente capito. Cosa ci spaventa di più nel passaggio dalla teoria alla pratica.  …Potrebbero esserci detrattori, terapeuti “pentiti” che affermano che la terapia non funziona o è inutile. Cosa direbbero.

Giungere a una definizione di psicoterapia “A-confessionale”

È NECESSARIA UNA PSICOTERAPIA. PERCHÉ.

Quali miti sulla psicoterapia da sfatare, quali da rifondare, quali da modificare, quali da lasciare intatti.

Il mito della psicoterapia che cura la follia. Come è cambiato il mito della follia dalla Unità-sacra alla profanazione del corpo-mosaico malato.  Chi sono i pazzi oggi rispetto a quelli di ieri. 

SE È DUNQUE POSSIBILE  E NECESSARIA UNA PSICOTERAPIA, A CHI SERVE, A CHE SERVE E  QUANDO SERVE.

E cioè, quali sono i punti cardinali per orientarci.

a)    L’ETICA. Il nord, la stella polare. La casa comune di tutto e di tutti. Nulla ha futuro ed è utile al di fuori dell’atteggiamento etico. Etos è la tana dell’animale, che l’animale rispetta e in cui custodisce quanto ha di più prezioso. Solo se possiamo considerare l’universo come nostra tana, ci sentiremo pezzi del grande mosaico che è l’universo di cui facciamo parte e potremo rispettare tutto e tutti, pensieri opere parole presenze che ci con-tengono, ci per-vadono e che a nostra volta spesso in maniera inconsapevole pervadiamo e conteniamo.

b)    LA CURIOSITÀ DELL’ESPLORATORE. L’est, da dove inizia il percorso. La conoscenza della storia del pensiero umano, come l’uomo è arrivato a sapere quello che sa sulle cose che lo circondano. In particolare la conoscenza delle teorie su come funziona l’unità corpo-mente. KUR suono e parola.

c)    IL RITMO DEL JAZZISTA. Il Sud. Il calore e il colore del sole. L’azimuth, il punto dove tutto si muove, freme, è vita brulicante.Tutto, dal pensiero all’azione è riconducibile ad oscillazioni o sequenze ritmiche, che avvengono in noi e fuori di noi. Sincronizzarsi, capire i ritmi degli altri e introdurre, improvvisando, variazioni euristiche, e non algoritmi (che ci farebbero assomigliare più a computer), che stimolano e permettono l’adattamento. Sopravvive il più adatto dice Darwin.

Ritmo. Esserci. Improvvisazione. Senza un collegamento con la conoscenza tutto questo non può trovare un’utilità e una trasmissibilità. Quello che conta è il ritmo, che ha a che fare con il respiro e permette la variazione e l’evoluzione. Il ritmo lega le voci diverse di una gruppo, ne permette il dialogare e il distinguersi dal fondo. L’assolo del solista viene fuori e cambia la melodia standard, può anche sospendere il ritmo momentaneamente ma alla ripresa tutti si ritrovano con e nello stesso ritmo, con e nello stesso insostituibile respiro.

d)     L’EMOZIONE DEL VERSO POETICO. L’ovest, quando il sole tramonta, e le tonalità calde della luce emozionano ed ispirano poeticamente.

Solo la parola della poesia (da poiesis costruire) che non ha bisogno di spiegazioni ma che arriva direttamente all’anima e cum-move, porta al cambiamento, il verso poetico che suggerisce dunque e non spiega

è la parola che la psicoterapia deve preferire, metaforica, che ci porta oltre gli ostacoli della ragione

Quindi una psicoterapia che sia ritmo poesia curiosa esploratrice e rispettosa etica del mondo che ci è intorno.






 
 ciro ruoppolo napoli medico specialista in psicoterapia
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